WUHAN-GATES -15. IMPOSTI ALL’ITALIA VACCINI COVID DI LOSCHE BIG PHARMA: Affarone DEM Gates-Zingaretti all’ombra di Palamara
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LE DUE TERAPIE IGNORATE DAL GOVERNO CONTE
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OXFORD E GATES: CONFLITTO D’INTERESSI TRA CURE E VACCINI
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IL BUSINESS NASCOSTO DELLA GSK IMPLICATA CON GATES
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IL VACCINO IN MANO AL PROMOTORE DEL CANTANTE PUPO
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L’AFFARE DELLA BIG PHARMA GLAXO A POMEZIA
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MILIONI DAI GOVERNI PD IN LAZIO AL PARCO DI POMEZIA
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LA MOGLIE DEL PM PALAMARA NELLA SANITA’ DI ZINGARETTI
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I SOCI DI ASTRA ZENECA NELLA LOBBY DELLE ARMI
“Hanno creato dei re che io non ho designati; hanno scelto capi a mia insaputa. Con il loro argento e il loro oro si sono fatti idoli, ma per loro rovina. E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.”.
Libro del Profeta Osea – Sacra Bibbia (Os. 8,4)
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«All’Italia, che è stata la prima in Europa a conoscere da vicino questo virus, oggi è stato riconosciuto di essere tra i primi Paesi a dare una risposta adeguata. E anche con questa notizia oggi dimostriamo che vogliamo essere in prima linea nell’approvvigionamento di un vaccino, nella ricerca e nelle terapie che allo stato risultano essere più promettenti».
Lo ha scritto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte commentando l’intesa sul vaccino firmata dall’Italia nelle scorse settimane e dicendo una clamorosa bugia. Perché in Italia ci sono stati 34.861 mila morti ma soprattutto sono state ignorati a lungo ed impiegati solo in pochissimi ospedali i due protocolli più efficaci, come se qualche morto in più fosse necessario per innescare un business del vaccino anti Covid-19 (o SARS-Cov-2) e per far tirare un sospiro di sollievo all’INPS per i pensionati in meno da mantenere.
Ma è la retorica mendace di chi non può rivelare i sospetti intrighi tra big pharma e Democratici Italia-Usa già segnalati da Gospa News in altri precededenti inchieste del dossier WuhanGates che ora trovano compimento anche sul prossimo vaccino contro la pandemia da CoronaVirus in un affare tra Londra e New York ma con un lauto guadagno anche per un manager di fiducia di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e segretario del Partito Democratico che sostiene il Governo Conte bis.
Tutto ciò è accaduto, come vedremo, mentre negli uffici sanitari della Regione Lazio lavorava la moglie di Luca Palamara, il sostituto procuratore di Roma (quindi competente anche su Pomezia) sospeso dalle funzioni per un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari (per altri fatti) da cui è nato lo scandalo PalamaraGate per cui altri 10 magistrati rischiano l’espulsione. Prima di scoprire questi palesi conflitti di interessi che nemmeno i parlamentari di opposizione sembrano voler denunciare è necessaria un breve riassunto sulle terapie snobbate dal Ministero della Salute.
1 – LE DUE TERAPIE IGNORATE DAL GOVERNO CONTE
La prima terapia è quella col plasma immune sperimentato dal professor De Donno, direttore della struttura complessa di pneumologia e unità di terapia intensiva respiratoria Ospedale Carlo Poma di Mantova, insieme al professor Cesare Perotti, direttore del servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale del San Matteo di Pavia. Impiegarono mesi prima di essere presi sul serio i due abili medici, emulatori dei test con anticorpi innestati negli animali che fecero due scienziati scienziati in Germania già nel 1890: il primo, fu il fisiologo che nel 1901 vinse il premio Nobel per la medicina con la scoperta della cura alla difterite, Emil Von Behring, il secondo Kitasato Shibasaburō, batteriologo giapponese.
Come abbiamo raccontato in una precedente inchiesta De Donno, anche alla luce del piano terapeutico poi adottato da 106 cliniche universitarie americane, fu capace di suscitare una reazione popolare tale da indurre il governo a correre ai ripari appropriandosi della cura per affidarla all’Ospedale di Pisa e all’azienda Kedrion della famiglia del senatore democratico Paolo Marcucci che gestirà il progetto con emoderivati industriali insiema alla società israleliana Kamada, di proprietà del colosso farmaceutico Zacks che controlla anche la Moderna, finanziata da Bill Gates per la ricerca di un farmaco vaccinale.
PLASMA “DE DONNO” TRA BIG PHARMA COI DEM MARCUCCI E GATES. Tramite azienda israeliana
De Donno, dopo aver pubblicamente auspicato l’arrivo di un vaccino, si è perso molte simpatie dei social ed è uscito dalle luci della ribalta. Mentre ci è entrato nei giorni scorsi il professor Perotti grazie ad un convegno organizzato dall’associazione Novum Ticinum presso l’Università di Pavia.
«Abbiamo raccolto 329 donazioni, con donatori giunti anche dal Trentino. Una manifestazione di grande generosità, che ci consente ora di avere a disposizione un numero di sacche di plasma da utilizzare in caso di un’eventuale seconda ondata in autunno. Il ricorso al plasma iperimmune ha ridotto la mortalità dal 15 al 6 per cento. A riconoscere il nostro lavoro è stata anche la Commissione Europea, che ci ha assegnato l’incarico di scrivere le linee guida per tutta Europa per la terapia con il plasma donato da pazienti convalescenti».
«Il rammarico è che in Italia solo i colleghi dell’ospedale di Mantova hanno deciso di adottare il nostro protocollo: abbiamo calcolato che se l’identica scelta fosse stata adottata in tutta Italia, probabilmente sarebbe stato possibile salvare oltre 3mila pazienti che purtroppo sono morti» ha stigmatizzato Perotti.
La notizia è stata riportata dall’Ansa con minimo risalto forse proprio perchè riporta un’affermazione che contraddice la dichiarazione del premier Conte di aver dato «una risposta adeguata» alla pandemia da CoronaVirus.
Gospa News aveva evidenziato che circa 8.706 persone positive al Covid-19 erano morte tra il 23 giugno e il 24 aprile, quando 33 medici italiani guidati scrissero al ministro della Salute Roberto Speranza un appello segnalando gli eccellenti risultati di una cura anti-infiammatoria a base del cortisonico Dexametasone 6, sperimentata dalla neurologa Roberta Ricciardi, luminare mondiale nella cura della Miastenia (una patologia causata da reazioni iper-immuni che compromette l’interazione neurologica-muscolare), e sostenuta tra gli altri dal professor Piero Sestili, ordinario di Farmacologia dell’Università di Urbino.
Questo protocollo fu poi approvato dalla Regione Lombardia e adottato con successo da alcuni ospedali e medici di base anche per la cura a domicilio dei pazienti non gravi. La sua efficacia fu certificata dai risultati del progetto Recovery, brevettato da ricercatori indipendenti insieme all’Università di Oxford, il quale, il 16 giugno con anticipazioni e il 22 con pubblicazione della ricerca sul sito specializzato Medrxiv smentì categoricamente il suggerimento di non usare cortisonici fatto a marzo da Francia e Organizzazione Mondiale della Sanità.
2 –OXFORD E GATES: CONFLITTO D’INTERESSI TRA CURE E VACCINI
Come dimostrato nel precedente articolo, però, esiste una linea terapeutica estremamente differente tra quella della dottoressa Ricciardi, che sostiene la necessità di utilizzo del Dexametasone ai primi sintomi di Covid-19 perché ha guarito tutti i suoi pazienti già fragili per la Miastenia, e il protocollo Recovery che ha attestato la riduzione di un terzo della mortalità solo nei pazienti ospedalizzati sotto ventilazione artificiale in terapia intensiva, quando secondo la neurologa è ormai tardi per salvare tutti.
La diatriba sarebbe già stata oggetto di opportune verifiche in Italia se il Ministro della Salute avesse diramato linee guida per test clinici idonei e se l’Organizzazione Mondiale della Sanità avesse prestato attenzione alla questione. Ma il Dicastero finora non ha nemmeno risposto ai medici e nel mezzo di questa controversia scientifica sulla pelle dei pazienti emergono i sospetti di un gigantesco conflitto di interessi perché lo studio è stato condotto dalla Oxford University di Londra anche grazie al contributo della Bill & Melinda Gates Foundation.
Va ricordato che questa fondazione è il principale sponsor della vaccinazione globale come confermato dalla presenza di quattro ONG da essa sostenute (tra cui Gavi Alliance e CEPI) al summit tenutosi presso la Commissione Europea di Bruxelles il 12 settembre 2019, quando l’epidemia era stata solo profetizzata da Gates (nel 2015).
Suscitò poi polemiche e sospetti la scoperta di una famosa esercitazione Event 201 su una pandemia da CoronaVirus tenutasi a New York ad ottobre, mesi prima della segnalazione ufficiale dell’emergenza da Covid-19. Anche perché fu organizzata dal Johns Hopkins Center of Health Security con il supporto di Avril Haines, avvocatessa Dem già collaboratrice di Joe Biden, esperta di armi batteriologiche dell’istituto NTI, ex vice direttrice della Central Intelligence Agency e poi vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale dell’amministrazione di Barack Obama.
CORONAVIRUS – 10. IL COMPLOTTO IN 100 RIGHE: DALLE BIO-ARMI CIA AL NUOVO ORDINE MONDIALE
Ma gli intrighi che sveleremo in questa inchiesta sono appena iniziati. A palesarli sono le stesse dichiarazioni del Governo Italiano.
«Come è noto il coronavirus è un nemico molto insidioso e abbiamo detto che il vaccino è l’unico vero rimedio. Stiamo parlando del vaccino (di Astra Zeneca) più promettente, non c’è certezza assoluta. Il vaccino nasce nei laboratori di Londra, nell’università di Oxford. La notizia per noi rilevante è che dentro questa partita di produzione e distribuzione del vaccino l’Italia è protagonista non solo perché siamo firmatari del primo contratto in questo pezzo di mondo ma anche perché c’è una ricaduta su Pomezia, su Irbm che è una realtà italiana. Nella ricerca del vaccino l’Italia si mette in testa».
Lo ha spiegato a metà giugno il ministro della Sanità Roberto Speranza intervenendo agli Stati Generali dove ha annunciato l’intesa con Astra zeneca per 400 milioni di dosi in Ue, secondo quanto riportato dall’Ansa.
Mentre fu Fanpage a fornire molti dettagli già l’8 giugno: «La Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF), la più grande fondazione privata al mondo, attraverso gli enti CEPI e GAVI ha finanziato 750 milioni di dollari per la produzione e distribuzione di 300 milioni di dosi del vaccino candidato anti coronavirus AZD1222. La fornitura globale prevista è ora di 2 miliardi di dosi, ma gli scienziati non ne conoscono ancora l’efficacia».
3 – IL BUSINESS NASCOSTO DELLA GSK IMPLICATA CON GATES
La domanda che dovrebbero farsi i parlamentari di opposizione se avessero il coraggio di occuparsi del business farmaceutico mondiale è semplicissima: non esiste forse un clamoroso conflitto d’interesse nell’Oxford University che cederà ad una big pharma il brevetto dei vaccini ma al contempo ha sviluppato un protocollo terapeutico a base di cortisonici con efficacia limitata rispetto a quello sperimentale di una neurologa italiana?
«AstraZeneca ha raggiunto un accordo con la Inclusive Vaccines Alliance europea, guidata da Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi, per una fornitura che arriverà fino a 400 milioni di dosi del vaccino per il COVID-19 dell’Università di Oxford e la cui distribuzione inizierà a partire dalla fine del 2020». Lo rende noto l’azienda, confermando l’annuncio del ministro Roberto Speranza.
WUHAN-GATES – 1. INTRIGHI D’ORO BIOARMA-VACCINI tra Cina, Usa-CIA, Sauditi e Big Pharma J&J – GSK
Se i tempi saranno rispettati questo favorirà in modo sensazionale non solo gli affari della AstraZeneca, di cui vedremo più avanti tutti i trascorsi giudiziari, ma anche quelli della famigerata GlaxoSmithKline di Londra che è amministrata da una manager di Microsoft Corporation e finanziata, in un altro progetto vaccinale australiano con l’Università di Queensland, dal solito Bill Gates, di fatto sempre più unico “padrone” delle cure contro il nuovo ceppo di CoronaVirus che, secondo già 15 scienziati e l’ex direttore dell’intelligence britannica MI6 Richard Dearlove, è stato costruito in laboratorio.
Nelle inchieste WuhanGates 2, 3, 4 e 8 abbiamo riferito delle ricerche di autorevoli biologi, virologi e ingegneri molecolari che scoprirono tracce HIV, il micidiale virus dell’AIDS, dentro al SARS-Cov-2 (ovvero Covid-19). Mentre nei reportages WuhanGates 5, 7, 9 e 11 abbiamo comprovato il ruolo di Gates e George Soros nei pericolosissimi test su HIV inserito nel virus SARS del 2003 prima con il contributo della Commissione Europea del presidente Romano Prodi (Episars 2004) poi con USAID, l’agenzia governativa americana usata dalla CIA per i regime-change in Ucraina e Georgia dove sono stati aperti laboratori per esperimenti batteriologici top-secret.
C’è un filo rosso che collega i nomi citati: da Prodi, primo premier italiano in un governo del Partito Democratico nel 2006 e autore della prefazione a un libro di Soros, a sua volta principale donor come Gates del Democratic Party americano che portò alla vittoria Barack Obama durante l’amministrazione del quale fu approvato il piano mondiale di immunizzazione della Global Health Security Agenda (finanziato da USA, Corea del Sud e Arabia Saudita) che grazie al governo PD di Paolo Gentiloni, alleato politico di Soros, impose all’Italia i 10 vaccini obbligatori che fecero la fortuna dei laboratori di GSK in Toscana.
Va ricordato che questa big pharma ha inglobato la SmithKline che alla fine degli anni Novanta versò all’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo tangenti milionarie prima dell’approvazione dell’obbligo al vaccino sull’epatite B…
Oggi l’affare sul vaccino di Oxford della GSK, controllata dai grandi fondi d’investimento americani The Vanguard di Los Angeles e BlackRock di New York come AstraZeneca (come vedremo dopo), è nascosto dietro a una “piccola” SRL che ovviamente rischierebbe poco o nulla, sotto il profilo finanziario, in caso di insuccesso o, peggio ancora, di danni derivanti dalla campagna italiana di vaccinazione contro il Covid-19.
Ma consentirebbe in una prima fase enormi guadagni alla GSK sulle borse tedesche dove sono stati quotati centinaia di bond e derivati ad altissimo rischio, come dimostrato nel precedente articolo.
4 – IL VACCINO IN MANO AL PROMOTORE DEL CANTANTE PUPO
«Il colosso biofarmaceutico anglo-svedese AstraZeneca, che produrrà le dosi del vaccino, ha stretto infatti un accordo con gli enti di beneficenza Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) e Gavi the Vaccine Alliance, che hanno donato ben 750 milioni di dollari. Entrambe le organizzazioni sono finanziate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e soprattutto dalla Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF), la più grande fondazione privata al mondo creata dal fondatore della Microsoft e da sua moglie» ha scritto lo scorso 8 giugno Andrea Centini su Fanpage in un dettagliato articolo sul vaccino denominato anche ChAdOx1 e costituito da un vettore virale basato su un adenovirus.
«Grazie a nuovi fondi è stata aumentata a 2 miliardi la fornitura di dosi previste di uno dei più promettenti vaccini candidati contro il coronavirus SARS-CoV-2, responsabile dell’infezione chiamata COVID-19. La preparazione coinvolta è la “ AZD1222”, messa a punto da scienziati dello Jenner Institute presso l’Università di Oxford in stretta collaborazione con i colleghi dell’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia (provincia di Roma)» aggiunge ancora Fanpage.
Il quotidiano online L’Inchiesta ha precisato: «Entro l’estate saranno pronte le prime 1000 dosi del vaccino contro il coronavirus, che saranno inviate per i test clinici e la sperimentazione. L’annuncio è arrivato oggi dal team di scienziati che sta lavorando alle ricerche e che vede protagonista l’azienda Advent di Pomezia, una divisione della IRBM Pomezia Science Park dell’imprenditore Piero Di Lorenzo».
«Di Lorenzo, nato nel 1950 e laureato in Giurisprudenza nel 1973 alla Sapienza di Roma, ha nel suo curriculum tutto meno che un’attività scientifica. Infatti, è stato consulente per le relazioni esterne ed i rapporti istituzionali di numerosi soggetti come la Guardia di Finanza, la Camera di Commercio di Roma, l’Ente Tabacchi, l’Agenzia del Territorio, il Consiglio Nazionale del Notariato, Aeroporti di Roma. Tutto questo attraverso la LDM Comunicazione SpA, di cui è stato presidente tra il 1991 e il 2011, per poi lasciarne il timone al figlio Daniele» precisava invece Lettera43 nel momento in cui si seppe del ruolo strategico del manager nella ricerca dei vaccini.
«Inoltre nel 2005 – l’anno in cui scrive con il giornalista Mino Fuccillo il libro Lezioni di Lobby – fonda con Maurizio Beretta una società di consulenza e lobbying che porta il loro nome. Di Lorenzo era amico di Beretta fin da quando l’allora giornalista era caporedattore per l’economia e poi vicedirettore del TG1. Ha goduto della sua amicizia quando, nel 2001, Beretta ha lasciato la Rai (era direttore di RaiUno) per assumere l’incarico di Direttore delle Relazioni Esterne e Comunicazione della Fiat per poi diventare, nel 2004, direttore generale della Confindustria.
Per alcuni anni lo studio Beretta-Di Lorenzo & Partners è andato avanti, fino a quando Beretta è approdato in Unicredit, dove tuttora è responsabile della Group Identity & Communications. Allora alcuni giornali notarono che Di Lorenzo, coproduttore con la Rai di Pupo nei I Raccomandati, dal 2005 al 2009 è stato membro straordinario del Consiglio Superiore delle Comunicazioni quando membro ordinario era il direttore generale della Rai Mauro Masi.
Assodato che il “lobbista” Di Lorenzo, laureatosi alla prestigiosa università LUISS di Roma intitolata al grande massone Guido Carli, non c’azzeccava nulla con le ricerche biologiche ma arriva alla presidenza del parco scientifico IRBM Spa. Accade nel 2009, nell’anno in cui Barack Obama diventa presidente negli USA grazie ai finanziamenti di Bill Gates e George Soros che favorirà la nomina di Hillary Clinton a Segreteria di Stato.
5 – L’AFFARE DELLA BIG PHARMA GLAXO A POMEZIA
A Pomezia capita un primo fatto eccezionale: «Nei suoi laboratori viene messo a punto il vaccino italiano anti-ebola, il cui brevetto è stato poi ceduto nel 2013 dalla società britannica Gsk». Si tratta della ricerca sviluppata dal professore Riccardo Cortese (mancato nel 2017) che lascia la svizzera per fondare la srl Okairos grazie alla quale in sinergia con IRBM sviluppa quel vaccino, ancora in una fase sperimentale da ben 7 anni. Okairos viene acquistata nel 2013 da GlaxoSmithKline che le cambia nome in ReiThera srl e stringe alleanze importanti nel pianeta per promuovere la cura.
«Il Sabin Vaccine Institute e il suo partner ReiThera Srl hanno dichiarato che la Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, ha esercitato le prime due opzioni, del valore di $ 20 milioni, in base al contratto del 2019 per far avanzare lo sviluppo di vaccini contro i virus Ebola Sudan e Marburg attraverso studi clinici di fase 2» scrive ContractPharma implicitamente ammettendo che al momento non sono ancora nemmeno giunti alla fase 3 mentre nella Repubblica Democratica del Congo, nonostante i continui test finanziati da USAID – CIA si continua a morire.
Con la pandemia da Covid-19 ReiThera nel Tecnopolo di Castel Romano si concentra nella ricerca di un “antidoto” al nuovo ceppo di CoronaVirus. «Il nostro vaccino – ha dichiarato Stefano Colloca, CTO di ReiThera, ideatore della tecnologia vaccinale di ReiThera – si candida ad essere il più potente ed efficace in quanto si è dimostrato capace di stimolare la risposta immunitaria contro il COVID19 anche a bassissime dosi, una qualità fondamentale in vista della sua produzione su scala mondiale».
Ma Oxford brucia tutti sul tempo, si accorda con AstraZeneca che poi si affida per la distribuzione in Italia ad Advent Srl, società costituita da ReiThera di GSK, intrecciata con Gates come abbiamo già detto, e IRBM del manager Di Lorenzo sostenuto dalla Regione Lazio durante due governi Dem.
Per dovere di precisione va detto che oggi ReiThera risulta controllata al 100 % dalla Keires AG, una società anonima svizzera con sede a Basilea che, proprio in virtù di tale qualificazione societaria vietata dal 1942 in Italia, può mantenere occulti i nomi dei suoi azionisti. I soci, infatti, non sono identificabili, né dai pubblici registri, né tantomeno da un atto costitutivo. Pertanto è legittimo ritenere che sia ancora controllata dalla stessa GSK che l’acquistò nel 2013, non essendoci più state notizie circa una cessione a Keires.
6 –MILIONI DAI GOVERNI PD IN LAZIO AL PARCO DI POMEZIA
Il parco scientifico IRBM di Pomezia è ben supportato da da altre aziende farmaceutiche internazionali ma se ha potuto diventare importante nella ricerca in Italia deve ringraziare soprattutto il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti e il Partito Democratico di cui è segretario nazionale.
Nel piano 2007-2013, quando era governatore del Lazio Piero Marrazzo (esponente PD uscito dalla politica perché ricattato da alcuni Carabinieri per un video con un trans), i laboratori del comune metropolitano di Roma capitale, ricevettero 2,6 milioni di euro che sono diventati 1,4 milioni nel periodo 2014-2020.
Tutto ciò andrebbe visto come un normale finanziamento regionale, attraverso fondi dell’Unione Europea, se non fosse poi spuntato il colossale affare per il vaccino d’oro con GSK, condannata in varie parti del mondo per differenti gravi reati in ambito farmaceutico, ma nonostante ciò scelta come partner dal Governo Gentiloni dello stesso Partito Democratico di cui oggi Zingaretti è segretario nazionale per l’applicazione in Italia del piano di immunizzazione globale promosso da Obama grazie anche ai finanziamenti di Gates che finanzia e condiziona la stessa GSK grazie a un manager di Microsoft Corporation come amministratore delegato.
UE: 3 COMMISSARI E 73 DEPUTATI NELLA SOROS LIST. MOLTI PRO “NO GENDER”
Il conflitto di interessi tra politica ed affari appare evidente in considerazione del fatto che Gates è uno dei principali finanziatori dei Democratici negli Usa come Soros che invece controlla vari deputati dell’Unione Europea ed è alleato di Gentiloni che in qualità di Presidente del Consiglio varò il Decreto Lorenzin per i 10 vaccini obbligatori che hanno fatto arricchire GSK.
7 – LA MOGLIE DEL PM PALAMARA NELLA SANITA’ DI ZINGARETTI
A tutto ciò si aggiunge un paragrafo ancora più sconcertante che adombra queste già inopportune connessioni del sospetto di una correlazione con lo scandalo PalamaraGate che sta travolgendo la magistratura italiana per le intercettazioni da cui emergono complotti politici tra toghe rosse di sinistra e parlamentari amici del PD. Nelle chat scottanti anche i messaggini tra il magistrato e Zingaretti.
«Nel caso dell’ex presidente Anm Luca Palamara, indagato per corruzione, spunta anche la moglie del magistrato, Giovanna Remigi, assunta per tre anni come dirigente esterna della Regione Lazio a guida Pd con presidente Nicola Zingaretti (attualmente anche segretario dem). A sviscerare i rapporti piuttosto imbarazzanti tra magistratura e politica è il Fatto quotidiano, che ha spulciato il curriculum della signora Palamara».
A riportare questi particolairi è LiberoQuotidiano che entra in ogni dettaglio mettendo in risalto il ruolo della donna proprio nell’ambito sanitario: «Tra 2015 e 2017 la Remigi ha ricoperto un ruolo nell’ufficio “Analisi del contenzioso” nella Direzione Salute e Politiche sociali, al costo di circa 78mila euro all’anno, esclusa la retribuzione di risultato. Nel 2017, poi, la moglie di Palamara ha ottenuto un contratto all’Agenzia Italiana del Farmaco come Dirigente II Fascia della Segreteria Tecnica Istituzionale della Direzione Generale».
Di fatto la Remigi lavora alla Regione Lazio dal 2006, tra Lazio Sanità e Agenzia di Sanità pubblica. Quando Zingaretti nel 2013 chiude la Asp, la signora Palamara trova un posto nella Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria.
Cosa c’è di meglio per un governatore così attento alle sperimentazioni farmaceutiche private, con ovvio business per amici manager approdati dal nulla alle ricerche biomediche, di avere la moglie di uno dei più influenti magistrati di Roma, competente per territorio, quale collaboratrice?
8 – I SOCI DI ASTRA ZENECA NELLA LOBBY DELLE ARMI
Fin qui abbiamo analizzato i torpidi intrecci tra il Partito Democratico che ha sottoscritto un impegno per l’acquisto di vaccini anti-Covid (ancor prima della conclusione dei test clinici) con la big pharma fin troppo “amica” GSK. Ora è doveroso analizzare chi è il partner principale della distribuzione di questi farmaci grazie al brevetto di Oxford.
Al pari di Glaxo anche AstraZeneca, corporation anglo-svede con sede a Londra, annovera come principali azionisti i grandi fondi d’investimento come BlackRock del sionista-americano di New York Larry Fink (5,06 %), The Vanguard di Los Angeles, Capital Research & Management, Norge Bank che sono anche tra i principali investitori delle più potenti corporation della Lobby delle Armi. Assorbito il brivido di scoprire che chi dovrà vaccinare mezza Europa è controllato da chi produce missili e bombe che uccidono ogni giorno in Africa e in Medio Oriente scopriamo che la big pharma londinese non ha un curriculum esemplare…
Per scoprirle non è necessario fare grandi investigazioni: basta leggere la pagina di Wikipedia in inglese sulla big pharma anglo-svedese controllata dagli azionisti Usa per leggere un lungo elenco di pesanti controversie e procedimenti giudiziari in cui è rimasta invischiata…
Ne parleremo n un prossimo reportage sulle cause affrontate dalla multinazionale per truffe sanitarie, sul suo coinvolgimento in un eclatante caso di doping sportivo e in relazione al terribile suicidio di un giovane americano in terapia sperimentale con un potente anti-psicotico.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI
Grazie per l’impegno per le ricerche complesse e contorte, quanto schifo c’è nel mondo. Ho una bimba piccola è mi chiedo spesso che fine farà , staremo a vedere..